Le città italiane verso la neutralità climatica al 2030: a che punto siamo

Se ne è discusso a Bologna durante un evento pubblico sui Climate City Contract

Le città rappresentano lo snodo cruciale per le strategie di riduzione dell’impatto climatico, i cui effetti negativi (come siccità, riscaldamento, alluvioni) sono sempre più gravi e frequenti. Nelle città si concentrano le emissioni di gas serra, soprattutto nei settori dell’edilizia e dei trasporti, e possono dunque essere conseguiti i risultati più importanti. I “contratti climatici” sottoscritti dalle 9 città italiane della Missione UE per la neutralità climatica al 2030, illustrati nel Quaderno ASviS di cui discutiamo oggi, rappresentano un metodo che può essere adottato da tutte le altre città, con il sostegno delle Regioni e del Governo” – Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS

Lo scorso martedì 24 settembre 2024 nella cornice di Palazzo d’Accursio a Bologna si è tenuto “Le città a impatto climatico zero”, evento di approfondimento dedicato al raggiungimento della neutralità climatica delle nove città italiane parte della Missione “100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030” del programma Horizon Europe.
L’incontro, organizzato nell’ambito dell’Alleanza per le Transizioni Giuste e Bologna Missione Clima e promosso da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e dal Comune di Bologna, ha visto la partecipazione di esperti, accademici e amministratori locali, che hanno condiviso esperienze, progetti e sfide nel percorso verso la costruzione di città a impatto climatico zero.

Approccio integrato e impegno collettivo

Anna Lisa Boni, Assessora alla transizione ecologica e coordinatrice delle nove città della Missione UE, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato: “I dati e le analisi ci mostrano chiaramente la sfida che ci attende. L’adattamento e la mitigazione devono procedere insieme, combinando la trasformazione urbana con una transizione che includa la partecipazione attiva di cittadini e istituzioni.” Boni ha inoltre evidenziato il ruolo centrale del Quaderno ASviS, che mette in luce come ogni città stia affrontando le differenze territoriali nel processo di transizione, con particolare attenzione al Centro-Nord.

Enrico Giovannini, Direttore scientifico di ASviS, ha confermato che la sfida climatica non può essere rimandata: “La trasformazione delle città è richiesta non solo dall’Agenda 2030, ma dai cittadini stessi. La mobilità sostenibile e la transizione energetica non possono essere disgiunte: solo cambiando il nostro modo di produrre e muoverci possiamo avanzare verso una vera sostenibilità.” Giovannini ha enfatizzato l’importanza del Summit ONU sul Futuro, che ribadisce la necessità di un impegno collettivo per migliorare la qualità della vita.

Efficienza energetica e mobilità sostenibile

Durante l’evento Andrea Tilche e Francesco Luca Basile hanno poi presentato il volume “Le città a impatto climatico zero. Strategie e Politiche”.

Andrea Tilche, docente di Tecnologie per la Transizione Energetica, ha richiamato l’attenzione sull’impatto economico e ambientale degli edifici urbani, che rappresentano tra il 75% e il 90% delle emissioni dirette. Tilche ha aggiunto: “Investire in efficienza energetica e mobilità sostenibile non è solo un costo, ma una strategia che porterà benefici economici e sociali nel lungo termine, riducendo i costi sanitari legati all’inquinamento e migliorando la qualità della vita.”

Nel corso della discussione, Francesco Luca Basile, docente di Chimica Industriale, ha esposto i dati sull’andamento dei consumi energetici delle città coinvolte, come Bologna e Parma, evidenziando che non si sono registrate riduzioni significative nell’uso del gas tra il 2016 e il 2022. Basile ha anche posto l’accento sull’importanza dell’efficienza e dell’elettrificazione come strumenti fondamentali per la riduzione dei consumi energetici urbani.

Consapevolezza e cooperazione

La necessità di coinvolgere e formare cittadini consapevoli e operatori specializzati è stata al centro dell’intervento di Giovanni Fini, dirigente del Comune di Cesena. “Il Quaderno ASviS rappresenta un’importante fonte di aggiornamento, dando voce agli amministratori e tecnici delle città coinvolte. Solo attraverso una forte comunicazione e la diffusione delle buone pratiche possiamo sensibilizzare le comunità locali e accelerare il processo di transizione”, ha dichiarato Fini.

Andrea Giorgio, Assessore alla transizione ecologica di Firenze, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra città: “Il Patto dell’Appennino, tra Firenze e Bologna, è un esempio concreto di come la cooperazione territoriale possa rappresentare un motore per il cambiamento. L’obiettivo del Climate City Contract è quello di creare alleanze trasversali tra le città, capaci di superare le difficoltà legate ai tempi stretti e alle risorse limitate.”

Coinvolgere e attivare

L’ultima parte dell’evento è stata dedicata poi alla tavola rotonda Coinvolgere e attivare per la neutralità climatica moderata da Arianna Donti e Sergi Veraponte della Fondazione IU Rusconi Ghigi, con l’obiettivo di discutere insieme sulle modalità di coinvolgimento della città a vari livelli per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica.

A prendere parte a questo momento di confronto sono stati alcuni tra i partner e sostenitori di Bologna Missione Clima. Nello specifico, Lorenzo Monaco, c-fondatore di Tecnoscienza e gestore insieme a Matteo Pompili dello Showroom Energia e Ambiente coordinato dalla Fondazione IU Rusconi, Ghigi, Nicoletta Tranquillo, co-fondatrice di Kilowatt e direttrice creativa di serramadre e Cristiana Calabritto, consulente per Confindustria Emilia Area Centro.

Lorenzo Monaco ha portato l’attenzione sull’importanza della formazione ambientale nelle scuole, coinvolgendo migliaia di giovani: “I più giovani sono spesso i più propensi al cambiamento, ma devono essere supportati attraverso un’alfabetizzazione ambientale adeguata. Il nostro lavoro con i ragazzi ha dimostrato quanto sia importante fornire loro gli strumenti per diventare cittadini consapevoli e attivi utilizzando una comunicazione positiva per non suscitare la cosiddetta eco ansia.”

Nicoletta Tranquillo ha introdotto il concetto di “immaginazione ecologica“, fondamentale per affrontare il cambiamento: “Prima di agire, dobbiamo immaginare un futuro diverso dal presente. Spesso, ciò che spaventa viene rimosso, ma creare spazi di immaginazione e dialogo tra arte e scienza ci permette di costruire visioni di un domani sostenibile e più armonioso.”

Infine, Cristiana Calabritto ha descritto il crescente impegno delle aziende verso la sostenibilità: “Le imprese stanno dimostrando sempre più consapevolezza verso la sostenibilità ambientale. Dobbiamo partire dall’analisi dei consumi e migliorare l’efficienza prima di investire in tecnologie come il fotovoltaico. Le nostre aziende, anche le più piccole, stanno attivando meccanismi per creare comunità energetiche e investire nella transizione ecologica.”

Per una transizione ecologica urbana

L’evento ha confermato la centralità della transizione ecologica urbana e l’urgenza di attuare politiche condivise per la riduzione delle disuguaglianze e la creazione di nuove opportunità economiche. Le città italiane coinvolte nella Missione UE si trovano a un punto cruciale e solo con un impegno comune sarà possibile raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.