Energia rinnovabile, agricoltura e nuova foresta urbana: scopriamo l’Energy Park di Bologna. L’intervista.

Per far fronte al cambiamento climatico in atto e alla conseguente perdita di biodiversità, il Gruppo Hera ha dato vita al progetto di Energy Park: una soluzione innovativa, concreta e sostenibile che unisce energia, agricoltura, biodiversità e benessere.

Questo progetto sarà realizzato nella città di Bologna e verrà sviluppato in prossimità di via Stalingrado e sarà composto da due aree: la zona agrivoltaica che unisce agricoltura e produzione di energia rinnovabile e l’Urban Forest che unisce un bosco per la biodiversità e percorsi verdi per i cittadini e le cittadine.

Energy Park rappresenta quindi un passo fondamentale per Bologna Missione Clima, per la costruzione di una città sempre più vivibile e sostenibile.

L’intervista

Per capire meglio il progetto, le sue caratteristiche e i suoi obiettivi ed approfondire l’innovazione che lo caratterizza e che lo rende il primo nel suo genere, abbiamo intervistato Salvatore Molè – Direttore Centrale Innovazione del Gruppo Hera che ci ha fornito uno sguardo accurato su quello che sarà Bologna Energy Park.


Cos’è l’Energy Park? Le chiediamo di raccontarci in cosa consiste il progetto, il primo di questo tipo ad essere realizzato nella città di Bologna, e quali sono le tempistiche di realizzazione.

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Salvatore Molè – Direttore Centrale Innovazione Gruppo Hera

L’Energy Park rappresenta per noi un nuovo concetto di infrastruttura urbana volto al raggiungimento di quattro principali obiettivi orientati al concetto della sostenibilità: produrre energia rinnovabile indispensabile per la decarbonizzazione delle città, salvaguardare il terreno agricolo attraverso un sistema agrivoltaico che non prevede il consumo di suolo, tutelare la biodiversità e creare nuovi spazi verdi per la cittadinanza.

Energy Park è il primo ad essere realizzato a Bologna ma in realtà, grazie alle sue caratteristiche innovative, dal nostro punto di vista è il primo a essere realizzato in Italia e probabilmente anche in Europa.

In che cosa consiste? Consiste in un impianto agrivoltaico da 14 megawatt, quindi un impianto di produzione di energia rinnovabile basato sui pannelli fotovoltaici che sono posizionati in altezza, non a terra, in modo tale da consentire l’utilizzo del terreno anche per usi agricoli.
L’impianto sarà poi accompagnato da quella che noi chiamiamo l’Urban Forest, ovvero un’area di circa 20 ettari nella quale creeremo spazi verdi per la cittadinanza e per la tutela della biodiversità, principalmente grazie a prati spontanei e nuovi alberi.

I tempi di realizzazione sono molto sfidanti in quanto abbiamo l’intenzione di completare l’intero progetto, quindi impianto agrivoltaico e Urban Forest, entro il 2026, in soli due anni.


Come si inserisce il progetto dell’Energy Park nella visione e nel piano strategico di BolognaMissioneClima? Le chiediamo quindi di parlarci delle sinergie tra il progetto di Hera e la Missione Clima del Comune di Bologna.

La principale sinergia tra questo progetto e BolognaMissioneClima è sicuramente rappresentata dalla produzione di energia rinnovabile, per poter sostituire sempre più la produzione di energia da fonti fossili con modalità più sostenibili.

Energy Park si inserisce quindi perfettamente all’interno del quadro di BolognaMissioneClima, a tal punto che la nostra idea è quella di replicarlo in altre aree all’interno della Città Metropolitana di Bologna portando così un contributo rilevante nell’ambito della produzione di energia rinnovabile e quindi della sostituzione di energia fossile.

Per BolognaMissioneClima il Gruppo Hera sta prevedendo numerose altre attività volte all’efficientamento energetico, all’elettrificazione dei consumi, alla riduzione delle emissioni di carbonio anche a parità di consumi, oltre ad opere di compensazione e mitigazione.


In termini ambientali quali sono i benefici che un progetto come questo apporterà alla città di Bologna?

I benefici rientrano tutti nell’ambito della sostenibilità. Il principale è ovviamente dato dalla decarbonizzazione dei consumi: con l’impianto agrivoltaico produrremo infatti l’energia elettrica equivalente al consumo di ottomila famiglie, quindi oltre 20mila abitanti, con un risparmio in termini di CO2 di circa 6.000 tonnellate l’anno.

Non solo produzione di energia rinnovabile però, in quanto i cittadini e le cittadine potranno anche beneficiare dei nuovi spazi verdi creati all’interno dell’Urban Forest volti a incrementare il livello di vivibilità della città e la conservazione della biodiversità.


Quali sono le principali innovazioni tecnologiche impiegate nel campo agrivoltaico dell’Energy Park? Nello specifico, come verrà gestita la coesistenza tra attività agricola e produzione di energia?

L’innovazione tecnologica principale è legata al posizionamento dei pannelli fotovoltaici ad un’altezza di circa tre metri con un meccanismo che prevede che i pannelli ruotino per inseguire il sole, massimizzando così la produzione di energia senza sottrarre terreno agli usi agricoli. I pannelli verranno posizionati su strutture chiamate filari, abbastanza distanti l’una dall’altra per consentire il passaggio anche di mezzi agricoli di dimensioni importanti, in maniera tale da non dover limitare la tipologia di coltivazioni.

Un’altra innovazione consiste nell’apertura di una nuova strada per l’agricoltura: esistono infatti alcune coltivazioni, principalmente gli ortaggi, che potranno beneficiare dell’ ombreggiamento e del riparo dalla pioggia fornito dai pannelli fotovoltaici posizionati in altezza. Attraverso il monitoraggio quindi ci aspettiamo anche un incremento del rendimento di alcune colture.


Energy Park sarà non solo produzione di energia verde, ma anche nuova foresta urbana a tutela della biodiversità vegetale e animale con zone di parco attrezzato. Quali saranno quindi i benefici per la cittadinanza in termini di vivibilità dello spazio pubblico?

I benefici saranno importanti in termini proprio di nuovi spazi verdi realizzati all’interno di un’area completamente rigenerata. Non dobbiamo infatti dimenticarci che l’Energy Park e l’Urban Forest saranno posizionati all’interno dell’ambito di rigenerazione urbana del Parco Nord, un quadrante della città oggi oggetto di numerosi interventi di rigenerazione urbana e che potrà così beneficiare non soltanto di nuovi spazi chiusi ma anche di spazi aperti rinnovati che ne aumenteranno la vivibilità a qualsiasi ora del giorno, sette giorni su sette.


Come verrà effettuato il monitoraggio dell’impatto ambientale dell’Energy Park nel corso degli anni? Quali saranno gli indicatori utilizzati per valutare i risultati del progetto?

Per valutare i risultati del progetto utilizzeremo principalmente tre indicatori: la quantità di energia rinnovabile prodotta quindi le relative tonnellate di CO2 evitate, la resa dei terreni agricoli adibiti a impianto agrivoltaico e la conservazione della biodiversità in particolare rispetto alla concentrazione degli insetti impollinatori.


Hera ha altri progetti in essere o in previsione legati agli obiettivi di BolognaMissioneClima?

Noi riteniamo di essere un fortissimo contributore al progetto BolognaMissioneClima in quanto contribuiamo in almeno tre ambiti: efficientamento energetico, potenziamento del teleriscaldamento e produzione di energia rinnovabile.

Per quanto riguarda l’efficientamento energetico, abbiamo già avviato e avvieremo diverse iniziative per ridurre i consumi di energia delle nostre attività, prima fra tutte quella legata al ciclo idrico in quanto fortemente energivoro.

Relativamente al potenziamento del teleriscaldamento, ci occuperemo sia di migliorare i singoli sistemi esistenti, sia di sviluppare le interconnessioni tra sistemi per poter così utilizzare un vettore rinnovabile anche in ambiti che oggi sono ancora alimentati con combustibili di origine fossile.

Rispetto alla produzione di energia rinnovabile, ci occuperemo di produrre quantità sempre maggiori di energia green sia attraverso la realizzazione di numerosi energy park all’interno della Città Metropolitana di Bologna, sia con altri progetti di produzione di energia rinnovabile sempre da fotovoltaico come, ad esempio, la realizzazione di parchi fotovoltaici su discariche esaurite e di sistemi fotovoltaici al servizio degli impianti del ciclo idrico quali potabilizzatori e depuratori.

In conclusione, ci tengo ad aggiungere che ogni volta che presentiamo il progetto dell’Energy Park di Bologna troviamo numerosi enti che ci chiedono di poterlo replicare nei propri territori e nessun detrattore. Questo ci rende molto entusiasti del progetto, che si conferma essere veramente innovativo e portatore di valore, capace quindi di migliorare la qualità di vita dei cittadini e delle cittadine e di fare del bene al pianeta.

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