Dal Sole arriva ogni anno sulla Terra una quantità di energia 200 volte più alta della domanda energetica. Ecco perché tra le fonti che producono elettricità pulita, i pannelli solari rappresentano il fulcro attorno a cui ruota tutta la transizione ecologica. Molti Paesi del mondo, Italia compresa, si stanno rapidamente dedicando a questa tecnologia.
Pannelli, pannelli e pannelli: le installazioni di fotovoltaico stanno aumentando in tutto il mondo, con un’accelerazione mai vista prima. Secondo i calcoli di Ember – un rispettato istituto indipendente fondato dall’attivista climatica inglese Bryony Worthington e che misura le tendenze globali energetiche – nel mondo i pannelli solari sono incrementati dell’86% dal 2022 al 2023. Ed Ember stima che alla fine del 2024 il fotovoltaico sia destinato ad un ulteriore aumento: + 29% rispetto all’anno precedente. Il conto finale prevede così che solo nel 2024, a livello mondiale sarà installata una potenza di quasi 600 GW (gigawatt) solari. In pratica, è come se avessimo fatto apparire con un colpo di bacchetta magica circa 370 centrali nucleari EPR di terza generazione, in un solo anno.
La stima fotografa una corsa ai pannelli di vetro e silicio notevolmente superiore (di 200 GW) rispetto alle previsioni che l’Agenzia internazionale per l’Energia delle Nazioni Unite aveva fatto nel gennaio 2024. Sebbene i raggi solari colpiscano tutta la superficie della Terra però, il sentiero del fotovoltaico non è percorso con la stessa velocità in tutti i Paesi del mondo. La maggior parte (80%) delle installazioni si concentra in Cina – dove c’è più della metà della tecnologia fotovoltaica mondiale – e in altri 14 Paesi: nelle cosiddette grandi economie basate sul solare (USA, India, Germania e Brasile) e poi in Corea del Sud, Taiwan, Turchia, UK, Polonia, Portogallo, Italia, Argentina, Australia, Sudafrica. Tra questi Paesi si distinguono coloro che stanno spingendo sul pedale del fotovoltaico aumentando il numero di impianti di anno in anno: sono il Portogallo che in un anno (dal 2022 al 2023) ha aumentato la sua capacità dl 2,29 volte, la Turchia che lo ha fatto di 2,07 volte, l’India di 1,77, gli USA di 1,55. E poi c’è l’Italia, con un fattore 1,41.
L’Italia solare
Nel 2024 l’Italia è stata battezzata da SolarPower Europe, la principale associazione europea del fotovoltaico, come il terzo mercato solare più grande dell’UE, in ragione del fatto che ha fatto registrare un aumento del 41% delle installazioni solari nel periodo gennaio-luglio rispetto allo stesso periodo del 2023. È un settore che nel Belpaese ha dato lavoro a circa 76mila persone (dati 2023). E la sua avanzata sembra inarrestabile: dopo una crescita lenta tra il 2014 e il 2021, con una media di 500 MW (0,5 GW) di capacità installata all’anno, l’Italia – grazie all’effetto trainante degli incentivi statali – è riuscita a rivolgere tetti e porzioni di territorio sempre più verso il Sole fino al picco del suo anno record (il 2022) in cui ha installato 2,5 GW di capacità solare. Attualmente esistono in Italia oltre 1milione e mezzo di sistemi fotovoltaici, posizionati soprattutto sui tetti degli edifici di bassa potenza (il 48% degli impianti ha potenza inferiore a 200 kW). Ad oggi possiamo vantare circa 30 GW totali provenienti dal Sole, che ci avvicinano a quanto dichiarato nel Piano Nazionale per l’Energia e per il Clima con cui il governo italiano ha messo nero su bianco per la Commissione Europea il suo obiettivo: ottenere 57 GW di nuova capacità di energia fotovoltaica nel periodo 2022-2030, così da raggiungere una produzione solare che nel 2030 dovrebbe rappresentare circa il 70% di tutta la capacità rinnovabile.
Questi numeri però non devono indurre a credere che siamo vicini all’abbandono delle fonti fossili. Nel mondo (dati 2023) l’energia è ricavata ancora per il 70% dai combustibili fossili e, in Italia, l’ultimo report del GSE rivela che circa metà dell’energia elettrica immessa nelle rete è ancora dipendente dall’energia sporca: il 43% viene dalla combustione del gas e un altro 6% da carbone e petrolio. Tutto il rinnovabile però sta aumentando: nel mondo siamo già al 30% – con l’obiettivo stilato nell’ultimo summit sull’ambiente del 60% entro il 2030 – e in Italia l’elettricità “verde” è passata da circa il 37% nel 2022 al 46% del 2023. Un terzo circa di essa è fotovoltaica. La strada, insomma, sembra tracciata. Ed esistono alcuni strumenti con cui i cittadini possono percorrerla.
Come aumentare il fotovoltaico in Italia
Attualmente esistono alcuni incentivi per riuscire a installare anche in casa propria dei pannelli fotovoltaici. Una possibilità è il cosiddetto Bonus Ristrutturazione con cui i proprietari di casa possono fare eseguire interventi (tra cui i pannelli FV) detraendo nella dichiarazione dei redditi la metà delle spese sostenute nei propri appartamenti e anche per le parti in comune dei condomini. I pannelli solari possono essere posizionati sui tetti, sui balconi e sulle facciate dei palazzi. C’è poi il Superbonus che quest’anno copre per una percentuale del 70% gli interventi di riqualificazione energetica sostenuti nel 2024, compresa la tecnologia fotovoltaica. Si tratta di un contributo legato ad un obbligo: migliorare notevolmente l’efficienza energetica della propria casa (di almeno 2 classi). Esiste infine la possibilità di installare il solare anche per chi non ha redditi alti. La grande novità è infatti la possibilità gratuita e senza alcuna particolare autorizzazione di installare pannelli solari, un contributo dedicato alle famiglie con un ISEE inferiore ai 15mila euro (oppure 30mila, ma con almeno 4 figli a carico). Questa iniziativa – chiamata Bonus Fotovoltaico Reddito Energetico – sarà accessibile dal 2025, con l’obiettivo di aumentare fino a 31mila impianti residenziali la flotta solare in Italia.
Per esplorare tutte le possibilità contatta lo Sportello Energia del Comune di Bologna.