Indagine rileva il rapporto tra crisi climatica e i giovani

Ragazze e ragazzi di tutto il mondo si preoccupano per il futuro e si sentono delusi dai governi. Lo ha scoperto un grande studio sugli atteggiamenti nei confronti della crisi climatica pubblicato come pre-print dalla rivista The Lancet.


 

Pochi anni fa, all’aumentare della presa di coscienza della crisi climatica globale, gli esperti cominciarono a interrogarsi sui suoi aspetti psicologici ed emotivi. Nel 2018 un importante studio pubblicato su Nature Climate Change metteva in fila le cause e gli effetti del “lutto ecologico”. Nel 2021 The Lancet pubblica i risultati della più grande e più internazionale indagine sull’ansia climatica nei giovani mai condotta fino a oggi. I dati mostrano che il peso psicologico della crisi climatica ha maggiori effetti sulle persone più giovani, proprio tra coloro cioè che maggiormente hanno partecipato alle manifestazioni e alle mobilitazioni per spingere i governi di tutto il mondo ad agire decisamente per garantire un futuro climaticamente giusto.

Lo studio è pubblicato come pre-print, il che significa che non è stato passato attraverso un completo processo di controllo da parte di esperti indipendenti. Tuttavia, ha innescato una discussione su alcune riviste scientifiche. Per esempio, a un giornalista di Nature Sarah Ray, che studia l’ansia legata al clima alla Humboldt State University di Arcata (California), ha dichiarato che “questo studio fornisce argomenti per chiunque si occupi di salute mentale dei giovani: il cambiamento climatico è una dimensione reale dei loro problemi”.

 

La dimensione dell’ansia e della preoccupazione

Lo studio è stato condotto su 10 mila giovani tra i 16 e i 25 anni di età in 10 paesi del mondo: Regno Unito, Finlandia, Francia, India, Stati Uniti, Australia, Portogallo, Brasile, Filippine e Nigeria. Oltre a essere il più grande di questo tipo realizzato finora, è il primo studio a offrire informazioni su come la percezione dei giovani delle risposte dei governi al cambiamento climatico sia associata alle proprie reazioni emotive e psicologiche. E la delusione e la preoccupazioni sono molte.

 

Quasi il 60% degli intervistati afferma di sentirsi “molto” o “estremamente” preoccupato. Molte sono anche le emozioni negative associate al cambiamento climatico: le più comunemente scelte sono state “triste”, “paura”, “ansia”, “rabbia” e “impotenza”. Complessivamente, il 45% dei partecipanti ha affermato che i propri sentimenti sui cambiamenti climatici hanno avuto un impatto sulla loro vita quotidiana.

 

Delusione e rabbia nei confronti dei governi

I sentimenti di impotenza e la sensazione di ansia per il futuro, secondo le risposte degli intervistati, porta a un generale giudizio negativo nei confronti delle azioni del governo.

Alla domanda su come i governi stanno rispondendo ai cambiamenti climatici, il 65% degli intervistati ha concordato con l’affermazione che i governi stanno deludendo i giovani, il 64% ha convenuto che stiano mentendo sull’impatto delle azioni intraprese e il 60% si è detta d’accordo con l’affermazione che stiano ignorando il disagio delle persone. Solo il 36% ha convenuto che i governi agiscono secondo la scienza.

La domanda che è stata sollevata tra alcuni commentatori a riguardo di questo studio pubblicato su Lancet è se sia una prova sufficiente per individuare le responsabilità dei governi nei confronti della salute mentale dei più giovani. Nei prossimi anni, infatti, sulla base di studi di questo tipo potrebbe essere intentate delle cause legali collettive.

 

di marco boscolo – formicablu

Immagine in apertura: Wikimedia Commons