In Europa le temperature del 2022 sono state 2,3 °C oltre i valori preindustriali

Il report State of Climate in Europe 2022 afferma che “Il cambiamento climatico colpisce l’Europa, ma l’aumento delle energie rinnovabili è un segnale di speranza per il futuro”. 


L’aumento delle temperature non procede ovunque con la stessa velocità. In Europa, infatti, la situazione è già ben più compromessa rispetto ad altre zone del mondo. Nei paesi europei, infatti, le temperature medie si stanno alzando più rapidamente. Lo dicono i dati presentati lo scorso 19 giugno in State of Climate in Europe, la seconda edizione del report curato dalla World meteorological organization (WMO) in collaborazione con Copernicus, l’agenzia europea che si occupa di osservare la Terra dallo spazio.

Per molti paesi, tra cui l’Italia, il 2022 è stato un anno da caldo record. E la situazione generale parla di 2,3 °C in più rispetto al periodo preindustriale, ovvero 0,8 °C in più rispetto alla soglia limite di 1,5 °C prevista dagli Accordi di Parigi.

L’immagine ripresa da State of Climate in Europe 2022 mostra la differenza di temperatura vicino alla superficie tra il 2022 e la media 1991-2020. L’Europa è una delle aree con il maggior impatto.

Gli impatti

Come ormai è noto, a maggiori temperature medie corrispondono più probabilità di eventi estremi. Nel rapporto di WMO e Copernicus, sono conteggiati gli eventi estremi che si sono verificati nel continente lo scorso anno.


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Alle vite umane si deve sommare anche il costo in termini di danni provocati. Secondo il rapporto, il totale ammonta per il 2022 a oltre 2 miliardi di dollari. Circa il 67% è stato correlato a inondazioni e tempeste, che rappresentano la maggior parte dei danni economici totali.

 

La buona notizia: più energia da rinnovabili

Il 2022 ha però registrato anche un risultato positivo: per la prima volta la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili ha raggiunto il 22,3%, superando sia il gas naturale (20%), sia il carbone (16%). Questo risultato è stato reso possibile da diversi fattori, tra cui un significativo aumento della capacità di produzione di energia solare installata.


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Gli autori di State of Climate in Europe sottolineano che il 2022 è stato un anno caratterizzato da un valore di radiazione solare superficiale particolarmente elevato, superiore del 4,9% rispetto alla media del periodo 1991-2020. Un altro fattore, sebbene non esplicitato direttamente dal report, potrebbe anche essere la riduzione delle importazioni di gas in conseguenza all’inizio della guerra in Ucraina.

La strada è ancora lunga. Nel 2019, la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in Europa era solo del 14,3% mentre l’obiettivo per il 2030 è raggiungere il 42,5%.

 

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marco boscolo - formicablu