ENLIGHTENme, un progetto per innovare l’illuminazione pubblica

Un progetto europeo guidato da Unibo sta studiando come rendere l’illuminazione pubblica più rispettosa del nostro orologio biologico e, allo stesso tempo, più inclusiva


 

Secondo i dati dell’Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso, più del 99% degli europei vive in zone in cui il cielo notturno è inquinato dalla luce. La Pianura padana, essendo un’area estremamente urbanizzata, è tra le zone del continente più inquinate in assoluto. L’esposizione alla luce artificiale nelle ore notturne non è solo un fastidio che ci impedisce di godere della vista delle stelle: è un fenomeno che può scombinare i nostri ritmi biologici, in particolare il ciclo naturale sonno-veglia. Questa alterazione sembra essere collegata a maggiori probabilità di sviluppare patologie croniche come il diabete e, secondo l’OMS, anche tumori. 

L’illuminazione, però, è anche un elemento che influenza il modo in cui percepiamo gli spazi pubblici intorno a noi, il nostro senso di sicurezza e i nostri comportamenti: può incoraggiare la vita attiva e la socialità, in particolare per gli anziani e le persone più fragili. Strade e aree pubbliche poco illuminate, quindi, possono diventare meno accessibili per chi ne avrebbe particolarmente bisogno. 

Per studiare come l’illuminazione a casa e in strada influisce sulla salute e sul benessere delle persone è nato ENLIGHTENme, un progetto coordinato dall’Università di Bologna e finanziato da fondi dell’Unione europea. 

 

Gli obiettivi del progetto

“Sebbene la consapevolezza dei cittadini stia crescendo rispetto alle problematiche di salute e benessere legate all’illuminazione”, si legge sul sito del progetto, “le politiche e le strategie di investimento in questo campo si focalizzano ancora sui costi, sull’efficienza energetica, sulla sicurezza e sulla promozione della città (city branding). Un altro aspetto molto sottovalutato è quanto le ineguaglianze sociali influenzino gli effetti sulla salute dovuti all’illuminazione urbana”.

ENLIGHTENme condurrà uno studio in parallelo in tre città europee: Bologna, Amsterdam e Tartu (in Estonia). In ognuna, è stato selezionato un quartiere in base al grado di esposizione alla luce artificiale e a situazioni locali di ineguaglianze o di fragilità sociali, in cui verrà studiato il legame tra salute, benessere, illuminazione e fattori socio-economici. Per Bologna, l’area selezionata è il quartiere Savena.

L’attenzione del progetto è centrata in particolare sulle fasce più anziane della popolazione, che sembrano essere le più colpite dalla comparsa di patologie croniche e, allo stesso tempo, il cui accesso agli spazi pubblici è particolarmente condizionato dalle condizioni di illuminazione. Inoltre, passando in genere più tempo in casa rispetto ai giovani, gli anziani sono più soggetti all’esposizione prolungata alla luce artificiale anche tra le mura domestiche.


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Illuminazione più efficiente

“ENLIGHTENme fa parte dei progetti chiave per la neutralità climatica presentati nella candidatura di Bologna alla missione Climate Neutral Cities dell’Unione europea”, spiega Simona Tondelli, Professoressa Ordinaria in Pianificazione Urbana e Territoriale all’Università di Bologna e coordinatrice del progetto. “È un progetto che durerà quattro anni, in cui Bologna fa da città pilota per studiare un modello di smart city con illuminazione adattiva che tiene conto del benessere e della socialità”. 

In un’area pilota nel quartiere Savena, verranno coinvolti abitanti anziani il cui benessere verrà studiato prima e dopo l’installazione del nuovo sistema con illuminazione stradale adattiva. Questo sistema smart “sarà basato sui ritmi circadiani e parametri biologici”, spiega Tondelli, “ma consentirà di controllare anche i risparmi energetici”.

Negli ultimi dieci anni il Comune di Bologna ha già attivato una larga opera di efficientamento dell’illuminazione stradale, sostituendo circa 36 mila sorgenti luminose a bassa efficienza con LED collegati a un sistema di gestione che controlla ogni singolo punto luce. “Il risparmio energetico è stato di circa 12,4 milioni Kw/h annui (riduzione del 45%) e la riduzione di emissioni CO2 è stata di 8900 t CO2 annui [con una riduzione del -43%, nda]”, si legge nella presentazione della candidatura di Bologna alla missione Climate Neutral Cities. Nei prossimi anni, l’obiettivo è sostituire con LED anche tutti gli altri impianti, che includono lampade a vapori di sodio ad alta pressione (SAP) e ad alogenuri metallici. Al momento, le emissioni di CO2 che derivano dall’illuminazione pubblica equivalgono a 8361 tonnellate annue, lo 0,45% del totale cittadino.

Durante il corso del progetto, ENLIGHTENme organizzerà eventi per coinvolgere gli abitanti delle aree coinvolte: installazioni, passeggiate notturne, workshop e incontri per stimolare la riflessione sui rapporti tra illuminazione e salute. E, soprattutto, per raccogliere e includere le necessità degli abitanti nella progettazione di future linee guida sull’illuminazione pubblica.

 

Foto di copertina: Magda Ehlers/Pexels

di Anna Violato – formicablu

Anna Violato è una comunicatrice della scienza freelance che vive a Bologna. Collabora con RADAR Magazine, testata online che racconta i cambiamenti del clima e dell’ambiente, con lo studio di comunicazione scientifica formicablu e con la casa editrice Zanichelli.