I primi mesi dell’anno sono spesso quelli in cui si registrano i peggio dati sulla qualità dell’aria in Regione. Ciclicamente circolano messaggi allarmanti e altri, al contrario, che minimizzano. Come stanno davvero le cose? Proviamo a fornire una piccola bussola attraverso i contenuti che Chiara Eco ha pubblicato nel corso degli ultimi anni. La sintesi? Nei decenni la qualità dell’aria è migliorata, ma la situazione è ancora preoccupante e c’è molto da fare per migliorarla
I dati più aggiornati sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna sono quelli pubblicati nel rapporto dell’ARPAE intitolato “La qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel 2023” e pubblicato all’inizio di quest’anno. Il documento fa il punto della situazione con i dati di cinque anni, dal 2017 al 2022. Il trend storico è di un generale miglioramento di tutti gli indicatori:
Il rapporto conferma che la qualità della nostra aria, nel tempo, sta migliorando. Tuttavia le misure di tre pericolosi inquinanti sono ancora troppo elevate.
I tre elementi preoccupanti sono polveri sottili, ozono e biossido di azoto:
Leggi l’articolo completo “Migliora la qualità dell’aria in Emilia-Romagna, ma la situazione rimane preoccupante“
Quali sono le cause della scarsa qualità dell’aria che respiriamo? Chi vive in Pianura padana indica come principale responsabile il trasporto su gomma. Ma le cose non stanno più così da alcuni anni. Non che il trasporto non continui a contribuire negativamente sulla qualità dell’aria, ma nel corso degli anni – grazie alle restrizioni introdotte sui veicoli più inquinanti – lo scettro di responsabile maggiore è passato ai sistemi di riscaldamento.
Abbiamo trattato l’argomento in un articolo intitolato “Qualità dell’aria: i dati e le fonti di inquinamento da non sottovalutare” del dicembre del 2021 e basato sui dati relativi al Comune di Bologna.
Sulla percezione tra cause presunte e reali della scarsa qualità dell’aria in Pianura Padana c’è stato recentemente uno studio specifico, presentato a Rimini dal progetto PREPAIR. Quello che emerge è che nonostante la grande discussione mediatica e pubblica che ciclicamente si apre attorno alle misure anti smog e ai dati dell’ARPAE, la percezione della cittadinanza è distante dalla realtà: si conoscono poco le cause dell’inquinamento atmosferico e c’è una disponibilità non così diffusa a cambiare le proprie abitudini per migliorare la qualità dell’aria. Ne abbiamo scritto nell’articolo intitolato “Qualità dell’aria nel bacino padano: percezione VS realtà“.
Anche una puntata del podcast La città neutrale esplora le cause meno discusse delle emissioni inquinanti, in questo caso gli impianti di riscaldamento, che hanno un impatto sul clima, sulla qualità dell’aria e sulla nostra salute. Si tratta della puntata numero quattro della seconda stagione, intitolata “Riscaldare una casa inquina ancora troppo“. Tra gli ospiti, Vanes Poluzzi, Responsabile del Centro Tematico Regionale Qualità dell’Aria di ARPAE.
Ascolta “S2E4 – Riscaldare una casa inquina ancora troppo” su Spreaker.
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