Tra i sostenitori della Missione Bologna Clima, BackBO è un’associazione che promuove alternative alla cultura del monouso. E in autunno organizzerà la seconda edizione di CambiaMenti, il festival dell’economia circolare con tante realtà del territorio per la produzione e il consumo sostenibili
Per chi frequenta eventi all’aperto e micro festival della birra di Bologna, BackBO potrebbe essere un nome familiare: è il logo sui bicchieri di plastica rigida che ormai molti eventi usano per ridurre la plastica monouso, con un sistema di vuoto a rendere. Ma l’azione per ridurre la plastica agli eventi non è l’unica attività di questa giovane associazione bolognese.
BackBO è un hub, una rete che mette in comunicazione realtà (imprese, associazioni, fondazioni, cooperative, gruppi informali) che mettono in pratica i principi dell’economia circolare. È nata nel 2018 come progetto di laurea del suo fondatore (e ora presidente) Pietro Ceciarini, per sperimentare un sistema di vuoto a rendere delle bottiglie nella zona universitaria di Bologna. Da allora, BackBO è diventata un’associazione e ha ampliato le sue attività per ridurre la plastica monouso e promuovere modelli di produzione e consumo che includano la condivisione, il riuso, la riparazione e il riciclo.
BackBO è stata anche tra i primi aderenti alla Missione Bologna Clima. “La rete tra realtà virtuose sul territorio fa veramente la differenza”, ci spiega Federica Cipriani, systemic designer e volontaria di BackBO dal 2020.
Le attività di BackBO contro la plastica monouso
Entrando nella sede di BackBO a DumBO, al blocco 19, si ha l’impressione di entrare in un makerspace: un laboratorio per sperimentare, ragionare sui materiali e far nascere idee nuove con la pratica. Ci sono anche alcuni macchinari: iniettori, piastre, presse e forni, oltre a un trituratore per plastica.
“È una sorta di Fab Lab specifico per la lavorazione della plastica, non vergine ma di riutilizzo”, spiega Federica Cipriani. “Nello specifico noi siamo in grado di lavorare l’HDPE e il PP, presente per esempio nei tappi di plastica provenienti dalle bottigliette, per realizzare piccola oggettistica non ad uso alimentare, durante laboratori di sensibilizzazione”. L’associazione organizza periodicamente degli Open Lab in cui chiunque può provare e usare i macchinari di BackBO per creare oggetti a partire dalle “scaglie” di plastica recuperata da tappi di bottiglia.
Oltre a queste azioni di sensibilizzazione, per l’associazione rimane importante l’attività di noleggio e vendita di bicchieri riutilizzabili in plastica rigida per eventi e feste private: il motto dell’associazione, infatti, è Per una Bologna zero waste. “Ridurre l’utilizzo del monouso è l’ambizione che abbiamo come associazione fin dall’inizio. Infatti siamo stati molto contenti di aver collaborato finora con molti eventi rilevanti per la città, per esempio la Festa del 25 aprile al Pratello”, racconta Cipriani.
Scambiare, riutilizzare, riparare
Il monouso non comprende solo la plastica. Tra le altre attività più popolari dell’associazione c’è la piazzola BackBO: uno swap di abiti, per favorire il mercato di seconda mano contro gli acquisti fast fashion. Il funzionamento è molto semplice, spiega Cipriani: “vieni con i capi che vuoi scambiare e ne prendi altrettanti. Noi in queste attività di solito chiediamo solo un contributo simbolico. Devo dire che anch’io sono la prima acquirente della piazzola BackBO, trovo sempre ottimi capi!”. Finora alla piazzola si possono scambiare abiti da uomo e da donna, ma in futuro l’associazione vorrebbe espandere lo swap a vestiti e giochi per bambini.
Per dare strumenti su come portare il riuso e l’economia circolare nelle proprie vite, nel 2021 BackBO ha condotto una serie di eventi che ha chiamato VezLab. L’idea, sotto lo slogan “economia circolare alla vecchia maniera”, era di creare degli spazi in cui persone sopra i 65 anni condividessero le loro conoscenze pratiche di riuso e riciclo, pratiche che una volta erano semplicemente la norma ma che ora sono cadute in disuso. In sei eventi organizzati in centri anziani e nelle case di quartiere, e in collaborazione con le realtà della rete di BackBO, sono stati in molti – soprattutto giovani adulti – a re-imparare pratiche antiche come la coltivazione dell’orto in base alla stagionalità, la creazione di accessori a partire da scampoli di tessuto, o l’autoproduzione di prodotti per l’igiene personale e della casa. “Il workshop sull’autoproduzione di cosmetici in particolare ha avuto molto successo: ci hanno insegnato a fare prodotti come il dentifricio e il deodorante”, racconta Federica Cipriani. Nonostante il successo, l’esperienza finora è stata difficile da replicare: BackBO, che si basa sul lavoro di volontari e volontarie, era riuscita a portare avanti l’iniziativa grazie ai fondi europei del Corpo Europeo di Solidarietà. Ma non esclude di riuscire a ottenere, in futuro, altri fondi per replicare i VezLab.
CambiaMenti: pensa sostenibile, vivi circolare
“Dall’esperienza dei VezLab abbiamo capito che coinvolgere la rete che BackBO ha costruito negli anni, il nostro network di realtà virtuose, dà grandi risultati”, ci spiega Cipriani.
“Nel 2022 abbiamo deciso di unire le forze per un unico grande evento dedicato all’economia circolare con un approccio bottom up. Così è nata l’idea di fare CambiaMenti festival”, racconta. La prima edizione di CambiaMenti si è svolta lo scorso autunno e ora l’associazione è nel pieno dell’organizzazione della seconda edizione, che si terrà il 12 e 13 ottobre presso lo Spazio Bianco del DumBO.
La prima edizione era stata pensata come una risposta al diffuso sentimento di ecoansia. “L’obiettivo era quello di dare una risposta a questo sentimento, dimostrando che possiamo fare la differenza, nella pratica, nei piccoli gesti quotidiani. Volevamo dare una risposta a chi vuole già iniziare il cambiamento, ma non sa da dove partire”, racconta Cipriani. Il tema di quest’anno non è ancora stato annunciato, ma Federica Cipriani ci anticipa che sarà legato all’idea che per il cambiamento è necessario uno sforzo collettivo, che l’unione fa la forza.
Il festival, a ingresso gratuito, è organizzato per aree tematiche e coinvolge circa 60 realtà del territorio bolognese nella rete di BackBO: associazioni, movimenti, progetti europei, ma anche imprese agricole e sociali, negozi di vicinato, cooperative e sartorie sociali. Ci sono talk, laboratori, mostre e installazioni: l’edizione del 2023 di CambiaMenti ha contato più di 2300 visitatori nei due giorni di evento, che sono stati valutati come un successo dalla squadra di BackBO.
L’associazione oggi sta anche collaborando con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna. Questa collaborazione ha portato alla stesura di un questionario per mappare comportamenti, pratiche e valori sul tema della sostenibilità, per capire quali temi stanno a cuore alla popolazione bolognese. I risultati saranno usati dall’associazione per tarare eventi e iniziative durante l’edizione 2024 di CambiaMenti: il questionario è accessibile a questo link.
di Anna Violato – formicablu
Anna Violato è una comunicatrice della scienza freelance che vive a Bologna. Collabora con testate come Nature Italy, Le Scienze e RADAR Magazine, con lo studio di comunicazione scientifica formicablu e con diverse case editrici.
Foto di copertina: BackBO Hub