Una doppia sfida da affrontare: scarsa cultura del rischio ed assenza di strumenti adeguati a disposizione delle PMI per affrontare i rischi climatici. A fornire una soluzione è lo strumento di autovalutazione del progetto LIFE DERRIS.
Come sottolineato da istituti di ricerca, enti scientifici e ONG, l’Italia è uno dei paesi europei più vulnerabile ai cambiamenti climatici. Eventi quali alluvioni, precipitazioni intense, trombe d’aria, ondate di calore, stanno crescendo in termini di intensità e di frequenza con vittime e danni sempre più ingenti per la popolazione e il tessuto imprenditoriale. Tra il 1999 e il 2018, l’Italia ha registrato 19.947 morti riconducibili agli eventi meteorologici estremi e perdite economiche quantificate in 32,92 miliardi di dollari (Legambiente, Il Clima è già cambiato, Rapporto 2020 dell’osservatorio di Legambiente Cittàclima, novembre 2020). Tuttavia, l’Italia è al contempo caratterizzata da una scarsa cultura del rischio e da una scarsa consapevolezza degli impatti dei cambiamenti climatici, in particolare per quanto riguarda le attività produttive.
Nel corso degli anni, molte grandi imprese si sono gradualmente attrezzate per integrare maggiormente i rischi legati ai cambiamenti climatici nei loro processi di risk management, in particolare a seguito di episodi di interruzione delle loro attività conseguenti ad eventi meteorologici estremi. Purtroppo, le piccole e medie imprese (PMI) che rappresentano la grande maggioranza del tessuto economico italiano non dispongono né di conoscenze adeguate né di strumenti che le consentano di capire a quali rischi sono esposte e cosa possono fare per ridurre i danni ad essi collegati.
Questo tema è invece fondamentale per la capacità delle imprese ad operare ed a stare sul mercato. Infatti, in situazioni di crisi (che siano o no collegate ad eventi meteorologici), il tempo di preparazione e reazione sono fattori di successo determinanti. Se un’azienda non si è dotata degli strumenti per reagire agli eventi dannosi e tornare rapidamente alla piena operatività, perde ordinativi e clienti, e farà molta fatica successivamente a recuperare le quote di mercato perse.
Fonte: UnipolSai
È da queste premesse che, nel 2015, nasce il progetto Life DERRIS (DisastEr Risk Reduction InSurance), co-finanziato dalla Commissione europea e di cui Unipol Gruppo è stato capofila insieme ai partner ANCI, Città di Torino, Coordinamento Agenda 21, CINEAS e UnipolSai.
L’idea di fondo del progetto era di affrontare questa doppia criticità (scarsa cultura del rischio ed assenza di strumenti adeguati a disposizione delle PMI), attraverso il ruolo innovativo che il settore assicurativo può svolgere nella promozione una migliore prevenzione e gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. Le assicurazioni sono infatti un attore chiave nella lotta ai cambiamenti climatici: il loro ruolo non è limitato ai processi più tradizionali di trasferimento del rischio (attraverso l’offerta di prodotti assicurativi) ma è anche fondamentale nel supportare gli altri attori (sia pubblici che privati) verso una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici.
Il progetto DERRIS ha sperimentato un modello innovativo di partnership tra pubblico e privato, più specificamente tra assicurazioni e enti locali (Comuni), che hanno coinvolto le aziende del proprio territorio per accrescere la loro capacità a prevenire e gestire i rischi legati ai cambiamenti climatici, migliorando al contempo la resilienza delle comunità locali. Dopo una sperimentazione pilota svoltasi a Torino e che ha visto il coinvolgimento di una trentina di imprese, il progetto è poi stato replicato in altri 14 enti locali su tutto il territorio italiano.
Uno strumento per l’autovalutazione dei rischi climatici dedicato alle PMI
DERRIS ha sviluppato uno strumento di autovalutazione del rischio climatico (intitolato CRAM tool), gratuito, semplice ed immediato che permette alle PMI di capire sia a quali rischi sono esposte in caso di eventi meteorologici estremi, e quali potrebbero essere le soluzioni da applicare nella propria azienda per prevenire e gestire tali rischi, e di conseguenza, ridurre gli eventuali danni.
L’analisi fornita dal CRAM tool avviene in 5 step:
- Analisi della pericolosità dell’area in cui è collocato l’edificio oggetto dell’autovalutazione dei rischi in merito a 7 pericoli climatici principali, come illustrato nella seguente infografica:
Fonte: UnipolSai
- Analisi della vulnerabilità dell’azienda: viene chiesto all’azienda di compilare un questionario che ha lo scopo di indagare il livello di vulnerabilità dell’impresa rispetto ad ognuno dei 7 pericoli precedentemente analizzati e di 2 ulteriori temi: l’efficienza idrica e la resilienza.
- Selezione di suggerimenti di azioni di prevenzione e gestione dei rischi: i suggerimenti vengono selezionati dal tool sulla base delle risposte fornite dall’azienda al questionario. Le azioni suggerite dal tool riguardano procedure gestionali ed operative, interventi alle strutture e agli impianti, interventi per le infrastrutture verdi delle imprese, interventi per un utilizzo efficiente delle risorse idriche, e procedure di gestione delle emergenze, ripristino dell’attività e continuità aziendale. Il tool invita l’azienda a selezionare le azioni già in essere o che ritiene utile inserire nel proprio piano di azioni.
- L’indice di resilienza dell’azienda: Il progetto LIFE Derris ha individuato una serie di aspetti essenziali che un’azienda deve tenere sotto controllo per aumentare la propria resilienza ai cambiamenti climatici da valutare e tenere costantemente sotto controllo. Sulla base delle risposte fornite dal questionario e dei suggerimenti che l’azienda ha scelto di inserire nel proprio piano di azione, il tool restituisce all’azienda il suo indice di resilienza attuale e a tendere (ovvero ciò che sarebbe l’indice se l’azienda implementasse gli interventi che ha inserito nel suo piano di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici).
Fonte: UnipolSai
- Finalizzazione del piano di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici: Una volta finita la compilazione del questionario il tool genera in automatico un piano di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici (CAAP). Il piano di azione è un documento non vincolante che ha l’obiettivo di guidare l’azienda nell’identificazione delle priorità di intervento, dei tempi di implementazione delle azioni e delle risorse finanziarie necessarie all’attuazione degli interventi di prevenzione e gestione del rischio.
COME ACCEDERE AL CRAM TOOL DEL PROGETTO DERRIS
Il tool è accessibile al seguente link: https://cram.derris.eu/welcome
Sul sito internet del progetto (http://www.derris.eu/valuta-il-rischio/toolkit-per-le-imprese/) sono disponibili altri materiali di supporto per le imprese: webtraining, video e tutorial del CRAM tool.
Articolo a cura di Marjorie Breyton, Ufficio sostenibilità del Gruppo Unipol